Da un sogno a multinazionale
intervista all’autore Guido Fornari

È possibile partire da zero e realizzare un sogno come quello di dar vita a una multinazionale che contribuisce a migliorare il mondo in cui viviamo?

Dopo Azienda No Problem, Guido Fornari torna a parlare agli imprenditori con un nuovo libro in cui rivela i segreti, le strategie ma, soprattutto, i valori dietro al suo successo.

Intervista a Guido Fornari

Da un sogno a multinazionale - Guido FornariLIBRI D’IMPRESA (LI): Com’è nata l’idea di scrivere un nuovo libro, dopo il successo di Azienda No Problem?

GUIDO FORNARI (GF): Il destinatario di questo nuovo libro non è – solo – l’imprenditore che ha già raggiunto parte dei suoi obiettivi, ma chi ha ancora un sogno in testa e tutta l’intenzione di trasformarlo in realtà. Chi deve continuamente rispondere ai “Ma chi te lo fa fare?”, ma anche ai “Perché non ti accontenti?”. Chi ama talmente tanto ciò che ha costruito (o sta ancora costruendo) da sperare che la propria impresa gli sopravviva, portando avanti il suo progetto, i suoi valori, la sua missione.

(LI): Qual è il messaggio di cui ti fai portatore attraverso questo libro?

(GF): Per ottenere qualcosa non basta volere e sognare: bisogna anche saper pianificare e, soprattutto, fare, mettere in pratica, agire. Questo è il libro che avrei voluto leggere io nei momenti più difficili della mia vita da imprenditore. E ne ho vissuti parecchi, anche se oggi rifarei tutto, anche e soprattutto gli errori che hanno contribuito a rendermi l’imprenditore e l’uomo che sono oggi.

(LI): La strada per il successo dev’essere per forza lastricata di trappole e cadute, o esistono pratiche scorciatoie per aggirare i problemi?

(GF): Di strade per il successo ne esistono diverse, ma quella più sicura è sempre quella principale. Nel mio libro non fornisco trucchi, scorciatoie o escamotage per raggiungere il successo, né scappatoie per sfuggire al dispendio di tempo, energie e risorse necessarie a dar vita a qualcosa di grande. E non perché non voglia condividere con altri i miei segreti: non lo faccio, semplicemente, perché di segreti non ce ne sono. Però posso fornire a chi mi legge un grande vantaggio di cui io, ai tempi, non ho potuto usufruire: tramite il mio libro può cominciare da subito a dar vita al suo sogno senza rischiare di perdersi e sbagliare strada, evitando gli ostacoli che io ho già individuato e affrontato in passato. Sfruttando la mia storia, la mia esperienza e i miei errori, il lettore può fare da subito le scelte migliori per sé stesso, e compiere ogni azione nella giusta direzione.

(LI): Qual è il primo ostacolo che incontra l’aspirante imprenditore lungo il suo cammino?

(GF): Quello della solitudine. Prima di ottenere la tanto ambita credibilità, l’imprenditore è e rimane a lungo profondamente solo. Ci sono passato anch’io: all’inizio gli amici e i familiari non facevano che criticarmi o prendermi in giro per quel mio sogno utopistico e un po’ naïf di lasciare alle prossime generazioni un mondo migliore di come lo avessi trovato.
È sempre così: di solito chi tende a distruggere i tuoi sogni è proprio chi
ti vuole bene, in primis genitori e familiari il cui intento è quello di proteggerti da una grande delusione. Chiunque, intorno a me, si chiedeva perché mai dovessi mettere tutto a rischio e complicarmi la vita per inseguire una chimera. Chiunque a parte me: io conoscevo benissimo il mio perché.

(LI): Il tuo primo libro, Azienda No Problem, era dedicato a quella che, a tuo avviso, è la vera chiave del successo: la prevenzione. Quali argomenti hai deciso di affrontare in questo secondo libro?

(PT): In “Da un sogno a multinazionale” affronto diversi argomenti che ruotano attorno ai tre pilastri del mio metodo (sognare, pianificare, fare): ho parlato di passione, di mettere a sistema, di come pensare in grandi fin da piccoli, di passaggio generazionale, di diversificazione e scissione del business, di crescita per linee interne ed esterne, di internazionalizzazione, della cultura del cliente, di metodo ma anche e soprattutto di passione.

Da un sogno a multinazionale - Guido Fornari
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