La rivincita dei quattrocchi
intervista all’autrice Arianna Foscarini

Da quando aveva 5 anni Arianna Foscarini è stata dietro a un banco da lavoro. La sua famiglia aveva un’orologeria a Thiene, dove lei trascorreva i suoi pomeriggi. È cresciuta in negozio, giocando con le sveglie, i meccanismi degli orologi rotti e riordinando vetri e minuterie.

Da quando era bambina, Arianna porta gli occhiali. All’età di 14 anni, a causa di un errore del suo ottico nella scelta della montatura, Arianna ha vissuto un disagio profondo che la portava a non riconoscersi allo specchio. Ha deciso così di coltivare un sogno: rendere felici i “quattrocchi” come lei aiutandoli a scegliere il giusto occhiale, quello che li avrebbe resi unici, valorizzando il loro viso.

Dopo gli studi magistrali ha frequentato la scuola di ottica, ma questo non bastava a perseguire il suo obiettivo. Quello che voleva individuare era il “DNA stilistico” delle persone, così ha seguito l’Accademia di Carla Gozzi ed è diventata consulente di immagine.

Queste competenze hanno portato Arianna a creare FOSKAP, la prima consulenza di immagine per occhiali.

Intervista ad Arianna Foscarini

La rivincita dei quattrocchi - libro Arianna Foscarini - Libri d'ImpresaLIBRI D’IMPRESA (LI): A chi è destinato “La rivincita dei quattrocchi”?
Arianna Foscarini (AF): Ho scritto questo libro per tutte le persone che portano gli occhiali (o che devono cominciare a farlo) e desiderano vedere riflessa nello specchio, ogni giorno, l’immagine migliore di sé.
Ho scritto queste pagine per far capire ai miei lettori che vedere un paio di occhiali come una menomazione o “un incidente di percorso” è un concetto sbagliato e che va abbandonato una volta per tutte.

LI: Qual è la prima cosa che dici al tuo cliente quando entra nel tuo negozio per acquistare un occhiale?
AF: Quando un cliente si rivolge a me non è per fare un semplice acquisto: quello che lo aspetta è un percorso che lo porterà a scegliere l’occhiale fatto apposta per il suo viso e per la sua personalità. La prima cosa che faccio è mettere le persone a proprio agio, e se sarà necessario incontrarci più di una volta per scegliere gli occhiali giusti non è un problema. Il mio metodo prevede degli step ben precisi che non lasciano margine a errori e che portano sempre alla scelta migliore.

LI: Come gestisci i clienti che vivono la necessità di portare gli occhiali come un disagio?
AF: Cerco di far passare fin da subito il messaggio che un paio di occhiali non rappresentano certo una menomazione, ma piuttosto una caratteristica. Parte del mio lavoro consiste proprio nel demolire queste e altre convinzioni sbagliate e limitanti tipiche di chi deve portare gli occhiali. Non è vero che gli occhiali nascondono il viso, imbruttiscono i lineamenti, stancano o danno fastidio e via dicendo. È il momento di creare nuovi canoni di bellezza! Oggi all’idea di glamour non sono associabili solo gli occhiali da sole ma anche gli occhiali da vista: in particolare negli ultimi anni, sono diventati in tutto e per tutto degli accessori fashion.

LI: Cosa scopre chi abbraccia il metodo Foskap?
AF: Scopre che dietro a un paio di occhiali si nasconde un universo! Possiamo cambiare la borsa anche tre volte a settimana, ma quando tendenzialmente possediamo un solo paio di occhiali, per questo motivo è cruciale sceglierli bene. È importante capire quale montatura valorizzi il nostro viso e quali siano i nostri colori amici, quelli che rendono il nostro incarnato luminoso e il nostro sorriso scintillante. Questa è l’essenza del metodo Foskap: permette a chi porta gli occhiali di essere soddisfatto della propria immagine e di sentirsi bene con sé stesso!

LI: Arianna, quale errore deve evitare chi deve acquistare un paio di occhiali da vista?
AF: Ci sono molti errori da non commettere, per questo è essenziale rivolgersi a un professionista competente che sappia guidarti nella scelta del giusto accessorio: sbagliare il colore della montatura è catastrofico, così come scegliere un occhiale che non ti sappia rappresentare. Mai scegliere un paio di occhiali come se fosse una cosa poco importante. Gli occhiali si portano sul viso e sono il nostro primo biglietto da visita!

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